Caffè Letterario Mario La Cava
“…ho speso una vita per scrivere, per analizzare la Calabria, non so se bene o male; questo non tocca a me dirlo. Posso dire che ho fatto grandi sacrifici, sperando che questa terra potesse avere una sorte migliore, come credo che avrà“. (Mario La Cava)
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Premio Letterario Mario La Cava
Maria Grazia Calandrone con “Dove non mi hai portata” vince la VII edizione del Premio Mario La Cava
Premio dei lettori del Caffè letterario “Mario La Cava” a Dario Ferrari con “La ricreazione è finita”, il Premio speciale “La melagrana” a Salvatore Silvano Nigro
Premio Letterario Mario La Cava: le opere in concorso
Le opere in concorso alla VII Edizione del Premio Letterario Mario La Cava
- Grande meraviglia – Viola Ardone – Einaudi – Proposto da Umberto Broccoli
- Sott’acqua – Francesco Borrasso – Giulio Perrone – Proposto da Massimo Onofri
- Dove non mi hai portata – Maria Grazia Calandrone – Einaudi – Proposto da Gabriella Sica
- La suprema inchiesta – Alberto Casadei – Il saggiatore – Proposto da Renato Minore
- La Sperta e la Babba – Giovanna Di Marco – Caffèorchidea – Proposto da Maria Rosa Cutrufelli
- Come acqua comanda – Erica Donzella – Kalòs – Proposto da Elvira Seminara
- La ricreazione è finita – Dario Ferrari – Sellerio – Proposto da Caterina Verbaro
- Il bambino e le isole (un sogno di Calvino) – Marino Magliani – 66thand2nd – Proposto da Matteo Meschiari
- Villa del seminario – Sacha Naspini – E/O – Proposto da Domenico Dara
- A pala e piccone – Vincenzo A. Scalfari – Marcos y Marcos – Proposto da Gian Marco Griffi
Premio dei Lettori del Caffè Letterario
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Novità in libreria
Traduction de Erik Pesenti Rossi
Presses universitaires de Strasbourg
Un jour de l’année (Un giorno dell’anno), une pièce de Mario La Cava, traduite de l’italien et présentée par Erik Pesenti Rossi, dans la collection “hamARTia”.
Mi batterò come un leone
Carteggio 1936-1981
Mario La Cava – Fortunato Seminara
Rubbettino
La pubblicazione del carteggio Mario La Cava – Fortunato Seminara costituisce un contributo ulteriore ad una migliore comprensione della vita e dell’opera dei due scrittori calabresi, fra i più originali della letteratura italiana del Novecento. L’epistolario, accentrato soprattutto sul Ventennio fascista e l’immediato dopoguerra, illustra la volontà dei due giovani scrittori esordienti i quali, nonostante l’isolamento ed un contesto politico difficile, riescono a pubblicare con entusiasmo i primi scritti. Come tanti altri, Seminara non riesce ad evitare alcune ambiguità di fronte al Regime. La seconda parte dell’epistolario, invece, mette in scena due scrittori affermati ma dimenticati, in preda a numerose difficoltà per sopravvivere ma che, nonostante tutto, continuano a credere nella loro opera.