La melagrana matura

  • Donzelli, 1999

La melagrana matura inaugura presso l’editore Donzelli, e per la cura di Renato Nisticò, la pubblicazione delle opere più significative di Mario La Cava, lo scrittore calabrese che ha segnato una delle pagine più interessanti e innovative della letteratura italiana del Novecento. Già a partire dalla fine degli anni trenta, con la pubblicazione di Caratteri, La Cava si è guadagnato un posto di sicuro rilievo nel panorama della letteratura nazionale. Nei volumi usciti nei decenni successivi e nella densa produzione di racconti, saggi, romanzi, oltre che di altri «caratteri» da aggiungere a quelli originariamente pubblicati, si è manifestata una cifra stilistica di grande originalità, che difficilmente si lascia irretire entro le etichette di una qualche «scuola», e che fa di La Cava uno scrittore di livello e interesse nazionali, ben al di là della caratterizzazione regionale del contesto in cui egli situò la sua scrittura.

La Calabria di La Cava, la sua Bovalino, con le ioniche solarità, le rudi ed essenziali definizioni incise con punta secca e decisa, rappresenta infatti non la calligrafica ricerca di una presunta «elementarità», di una atavica «arretratezza», ma piuttosto l’esercizio di una modalità essenziale di comunicazione e di scrittura, che appare oggi – a distanza di dieci anni dalla morte dell’autore – come uno straordinario elemento di freschezza, e che fa di La Cava uno scrittore inusitatamente attuale, degno di essere considerato come uno dei maggiori del Novecento italiano, sulla scia – se non talora alla pari – di conclamati maestri: Pirandello, Svevo, Tozzi, Moravia, lo stesso conterraneo Corrado Alvaro.

I racconti inediti raccolti nella Melagrana matura, ambientati sullo sfondo di un Sud metafisico e primordiale, dalla chiara valenza metaforica, costituiscono uno splendido esempio dell’arte dello scrittore calabrese. Egli scolpisce con incisivi tratti essenziali alcune figure, colte nel rapido disegno e talvolta in uno snodo emblematico della loro vicenda esistenziale, alludendo, per loro inconsapevole tramite e come in sordina, a misteriose, a volte dolorose o beffarde, verità umane. Presenze animali e arcane (angeli, profeti, vegliarde, amanti acerbi o disillusi), in prestito dalle migliori pagine di un Tozzi e di un Verga, o dalla penna stralunata di taluni scrittori mitteleuropei, contribuiscono ad aumentare il fascino di questi racconti destinati ad imprimersi nella memoria del lettore contemporaneo.

APPROFONDIMENTI:

TRENTADUE RACCONTI SENZA TEMPO
Corrado Augias
Il Venerdi – supplemento de “La Repubblica”
La mia Babele – 28 Maggio 1999

LA MELAGRANA MATURA
Giorgio Montefoschi
Io donna – supplemento del “Corriere della Sera” – n. 31 – 31 Luglio 1999