La ragazza del vicolo scuro

  • Editori Riuniti, 1977

La storia di una lunga violenza, di una ragazza (e serva) segregata e vessata per folle autoritarismo «pedagogico» o per tirannia di classe, in un paese della Calabria, tra fascismo e Liberazione e dopoguerra.

Con questo romanzo La Cava si addentra ancora una volta con lucido distacco e sottintesa passione nella realtà meridionale più dura, in un mondo dominato da storture e ingiustizie così assurde e crudeli nella loro quotidiana e immobile «normalità», da risultare emblematiche di una intera condizione subalterna, privata e collettiva.

La figlia di contadini angariati proprio perché poverissimi, l’anziana maestra ossessivamente possessiva, la famiglia sussiegosa e feroce del piccolo notabile fascista, un amore ricattato e offeso: sono le proiezioni di una tragedia tanto più cupa quanto più sommessa, che non concede margini di consolazione, che stimola più l’intelligenza critica che la pietà.

La Cava in sostanza, proprio muovendosi nel filone maestro della letteratura e cultura meridionale, è arrivato a scrivere un romanzo di sottile modernità, costruendo fra l’altro una delle sue figure femminili più soavi e più nette.

APPROFONDIMENTI:

VITA NEL VICOLO
«La ragazza» di La Cava
Giuseppe Leonelli
Il Corriere della Sera – 11 Dicembre 1977

LA RAGAZZA DEL VICOLO OSCURO
Giancarlo Ferretti
L’Unità – 21 Ottobre 1987